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Il nuovo evento letterario e musicale


Mariella De Santis

L'inquilina del terzo piano
L’inquilina del terzo piano ascolta musica ad alto volume.
Non proprio ogni giorno, ma molto molto spesso.
Ascolta cose strane, insolite.
Non so dove trovi quei dischi ma quando accende lo stereo, ci tiene sospesi tra sublime e supplizio.
L’inquilina del terzo piano non dà feste, non fa mai rumore, esce da casa con discrezione. Saluta cortese, in cortile accarezza i bambini. Paga ogni bolletta, partecipa ad ogni colletta.
A volte inizia l’ascolto il pomeriggio e può smettere subito o andare avanti per ore, ore, ore.
All’inizio pensavo che il suo vicino pignolo avrebbe protestato, invece nessuno mai si lamenta per la sua musica. Proprio  qui, in questo condominio dove tutto è a malapena sopportato.

Claudia dice che talvolta, si vede la sua ombra ballare.
La portinaia una volta le ha portato una busta mentre la musica era altissima e ha avuto
l’ impressione che avesse molto pianto.
Ma io non credo sia vero.

L’inquilina del terzo piano in alcuni  giorni  mette un brano nel lettore di compact disc, lo memorizza e lo sente per cinquanta o anche sessanta volte.
Avrei voluto chiederle notizie sulla musica che ascolta, che ci fa ascoltare, ma il suo sorriso mette pudore. Mentre saluta, china leggermente il capo a sinistra e la sua dolcezza diviene austera. 
Io sono l’amministratore del condominio. Ho pensato spesso che avrei potuto creare molte occasioni per parlarle, ma oggi l’ho incontrata mentre usciva dall’ascensore. Io ci stavo entrando. Ci siamo guardati negli occhi. I suoi erano acuminati e frastagliati come canyons dalle pareti ripidissime. Mi sono tenuto alla porta per paura di caderci dentro. Lei è impallidita.
È entrata in casa, la porta accostandosi allo stipite ha fatto un rumore crepitante, come un cerotto tirato via velocemente da pelle tenera. Dopo pochi minuti dalla solita finestra un martirio di note ha invaso il cortile. Una voce ha stracciato le piccole anime stese ai balconi.

Poco fa ho visto scivolare un biglietto sotto la soglia della mia porta. C’è scritto:
Non cambia suono nei secoli la sottomessa ferocia dell’esilio.
E il ghiaccio non potrà mai perdonare al sole il suo calore.

L’inquilina del terzo piano io penso sia l’angelo sterminatore, ma non lo dirò a nessuno.

Pärt, Cantus, Milano luglio 2005
Minutissimo eccelso strazio, MDS


 

 
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