"IMMAGINARE" LA MUSICA



CLARA   BRASCA

POETI

Lucianna Argentino si ispira a Proserpina

Anthony Robbins si si spira a Lacrima

Franco Romanò si ispira a Narciso

Loretta Sebastianelli si ispira a Danza


Lucianna Argentino

dedicato a Proserpina, Clara Brasca

Laggiù nel fondo freme
la vita in risalita
di lei, Proserpina, rapita
di colpevole bellezza...
ma scavala la vita
scavala di rinascita buona
e duratura là dove di allegrezza
geme il seme per lunga fioritura.

Ascolta Proserpina
i passi del buio
senti sulla pelle in pena
il laccio nero dello sposo
che tira per riaverti
per trascinarti alla discesa
all'abbraccio che feconda
e tu sei terra fertile
che fertile fa la terra
nel tuo ventre prepari le stagioni.
Tu presa da Thanatos
l'amore che viva ti sotterra
e da Eros l'amore
che ogni anno di nuovo
alla luce ti partorisce.

Anthony Robbins

Una lacrima dedicato a Clara Brasca

agghiacciato subisco
la rigueur de ma Dame

maschera bluverde è il viso
anfratto di freddo estremo

è gelido globo pietoso
l’unica lacrima sua

mi corre dell’amore
il ghiaccio nelle vene
car l’Amour et la Mort
n’est qu’une même chose.

Franco Romanò

Quarto enigma, dedicato a Narciso, Clara Brasca
All'ibrido non toccato
donasti una parola…
a quella tu affidasti chi era nato
sottratto alla carezza di una mano.
Il corpo, il nome tuo deriso
ti spinsero al silenzio?..
Ma tu lasciasti all'acqua dello stagno
le spoglie innominate di Narciso.


Loretta Sebastianelli

dedicato a "Danza", Clara Brasca
Nutre il braccio la leva.
Corpo di tele e tracce d’asfalto.
L’abisso mi schizza
Spirale d’amianto.
Oltre il rigido restare
La libertà odora di china e olio.
I miei occhi, d’inchiostro.

Francesca Tini Brunozzi

dedicato a "Incoronata di stelle", Clara Brasca 
Preghiera alla Vergine Incoronata di Stelle
Vergine incoronata, onorata di stelle
in capo incoronata, inchini il tuo capo
all'abisso del cielo, col cielo ch'è più nero
bucato dalle stelle. Alle stelle rimandi
la nostra mente sola, non mente la tua mente.
Sei nostra Signora tu, di noi non più vergini:
di vergine madre, me, e mai più stata madre.

 

 
 

 

 

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