Il Melologo

DOVETAILS


in memoriam Niccolò Castiglioni

per voce recitante, pianoforte e percussione,
testi di Franz Kafka e della Bibbia
musica di Umberto Bombardelli

(N.B. I testi in neretto sono tratti dalla Sacra Bibbia, Libro dei Proverbi; i testi in carattere normale da "Lettera al padre" di F. Kafka)

Ascolti il saggio e lo sarà ancor più,
e l'uomo accorto acquisterà acutezza,
per comprendere proverbi e detti,
le massime dei sapienti e i loro enigmi.

Ascolta, figlio mio, l'insegnamento di tuo padre,
non disprezzare l'istruzione di tua madre,
perché saranno una bella corona sul tuo capo,
una collana intorno al tuo coll.

Carissimo padre, di recente mi hai domandato perché mai sostengo di avere paura di te. Come al solito, non ho saputo risponderti niente, in parte proprio per la paura che ho di te, in parte perché questa paura si fonda su una quantità tale di dettagli che parlando non saprei coordinarli neppure passabilmente.

Figlio mio, non scordare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei precetti, perché ti aggiungeranno giorni su giorni, anni di vita e pace ti porteranno.

Riassumendo il tuo giudizio su di me, ne emerge che non mi rimproveri, a dire il vero, qualcosa di davvero sconveniente o malvagio, ma freddezza, distanza, ingratitudine. E me lo rimproveri come se fosse colpa mia, come se con una bella sterzata io fossi stato in grado di indirizzare diversamente il tutto, mentre tu non ne hai la minima colpa, se non forse quella di essere troppo buono con me.

Il figlio saggio è la gioia del padre,
il figlio stolto è pena per la madre.

Non sostengo naturalmente di essere divenuto quello che sono soltanto per la tua influenza. Sarebbe molto esagerato (e io sono addirittura incline a questa esagerazione). È possibilissimo che, anche se fossi cresciuto lontanissimo dalla tua influenza, non sarei ugualmente divenuto quello che tu definisci un uomo

Figlio mio, sii attento alle mie parole,
dà ascolto ai miei detti;
non perderli mai di vista,
conservali nel tuo cuore,
perché essi sono vita per quelli che li trovano
e salute per ogni corpo.

Solo come padre eri troppo forte per me. Ad ogni modo eravamocosì diversi e, in questa diersità, così pericolosi l'uno per l'altro, che se si fosse cercato di prevedere come il bambino che lentamente cresceva e tu, l'uomo maturo, si sarebbero comportati l'uno nei confronti dell'altro, si sarebbe potuto supporre che tu mi avresti semplicemente calpestato, senza che di me rimanesse niente. E invecenon è accaduto, la vita non si può prevedere, ma forse quel che è accaduto è anche peggio.

Va dalla formica, o pigro,
osserva i suoi costumi e diventa saggio.

Essa non ha un capo ,
né un sorvegliante né un padrone ,
eppure d'estate si assicura il vitto ,
fa provviste al tempo della mietitura .

Fino a quando dormirai, o pigro?
quando ti scuoterai dal sonno?

Questo fu soltanto un piccolo inizio, ma questa sensazione di nullit^ che spesso mi domina (sensazione da altri punti di vista anche nobile e feconda) deriva abbondantemente dalla tua influenza.

Chi risparmia il bastone odia il proprio figlio,
chi lo ama è pronto a correggerlo.

Dicevi: "Non una parola di replica!", e volevi così mettere a tacere le forze antagoniste presenti in me e a te sgradite; ma questa azione è stata per me troppo forte, io sono stato troppo docile e sono ammutolito completamente, mi sono nascosto davanti a te e ho osato muovermi soltanto quando sono stato così lontano da te che il tuo potere, almeno direttamente, non poteva raggiungermi. Tu però eri là, e tutto ti sembrava ostile, mentre era soltanto la naturale conseguenza della tua forza e della mia debolezza.

Io potevo usufruire di quanto mi davi, ma solo con un senso di vergogna, stanchezza, debolezza, colpa. Per questo potevo esserti grato, per tutto, solo come un mendicante, e non con l'azione.

Una risposta gentile placa la collera,
una parola pungente attizza l'ira.

... una mancanza di rispetto, ma credimi, per me non era nient'altro che un mezzo peraltro inefficace per non soccombere, erano battute come se ne fanno sugli dèi e sui re, battute che non solo sono legate al più profondo rispetto, ma addirittura ne costituiscono parte integrante.

Figlio mio, osserva il consiglio di tuo padre,
non respingere l'insegnamento di tua madre, portali sempre fissi nel tuo cuore, appenditeli al collo.

Quando cammini, ti guideranno
quando riposi ti veglieranno,
quando ti desti ti parleranno.

Scrivevo di te, scrivendo lamentavo quello che non potevo lamentare sul tuo petto.  
Era un addio da te, intenzionalmente tirato per le lunghe, soltanto che, per quanto imposto da te, andava nella direzione da me determinata. Ma quanto era poco, tutto ciò!

Ascolta, figlio mio, l'insegnamento di tuo padre,
non disprezzare l'istruzione di tua madre,
perché saranno una bella corona sul tuo capo,
una collana intorno al tuo collo.

 

 

 
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