POESIA CHIAMA MUSICA  
                   
                    
                  Peter Genito   
                
                
                     
                    
                  omaggio ad Alda Merini, nella cui "diversità" ci riconosciamo più che in tanti nostri "simili" 
                  Non ho bisogno di denaro. 
                    Ho bisogno di sentimenti, 
                    di parole, di parole scelte sapientemente, 
                    di fiori detti pensieri, 
                    di rose dette presenze, 
                    di sogni che abitino gli alberi, 
                    di canzoni che facciano danzare le statue, 
                    di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti. 
                    Ho bisogno di poesia, 
                    questa magia che brucia la pesantezza delle parole, 
                  che risveglia le emozioni e dà colori nuovi. 
                    
SPIGOLETTA
                  spigoletta si metta 
                    in posa spigolosa 
                    pesciolina spigolina 
                  spigoluno due e tre 
                  sul canotto spigolotto 
                    mo’ ci faccio un bel sonetto 
                    una specie di sonetto 
                  una spigola se vuoi 
                  è già pronta qui per noi 
                  spigoliamo da golosi 
                  tre morosi 
                  tra i marosi 
                     
                   
                  PEPE NERO
                  nero pepe 
                  peperone  
                  amaretto e squacquerone 
                    squacqueretto e amarone 
                  in un calice capiente 
                    me lo mesci tra la gente 
                  me lo mesci tra la gente 
                    te ne esci come sempre  
                  in odor di gelosia 
                  chi vol esser lieto sia 
                  con un brindisi in ebbrezza 
                    quant’è bella giovinezza 
                  che si fugge tuttavia 
                  non ne fo una malattia 
                    se dal capo ormai canuto 
                    qualche pelo è già caduto 
  
  
                  UN ALTRO LAGO  
                  quest’acqua è già diversa 
                    aqua lontana 
                    acqua non padana 
                  adusto e inconsapevolmente felice 
                    sulle sponde agostane di questo lago di bracciano 
                    amore, ti prendo per mano 
                  sembriamo calati in un film d’antan 
                    ecco che arriva uno stupidotto laziale 
                    con una grintosa granita viola 
                    e la biondina al fianco 
                    mezzo chilo di ferraglia 
                    tra orecchi, labbra, sopraccigli 
                  un saluto all’amico Fonzo Pilato 
                  ci vediamo al disco pub, questa sera? 
                  sei già dentro il tuo happy hour 
                  ma anch’io a guardarti bene, lago 
                    agonizzo pieno di vita 
                    mercificante suggestionatore 
                    esperto di turiste ignare inglesi 
                  immergiamoci allora mia cara 
                    toutes ensamble 
                    in queste dolci acque di bracciano 
                    comfortably numb 
                    acque amene, celesti, placide 
                  mica come le tue occhiate, acide 
                     
                   
                  NEUMATICA 
                  notazioni musicali 
                    su codici liturgici merovingici 
                    solenni scritture runiche 
                    distintivi onciali capitali 
                  su pericopi natalizie 
                    sublimi icone bizantine  
                    e l'Aldilà su incipit angloceltici 
                  Umilissimi servi di Sua maestà Pipino il Breve! 
                  Monaco Faculfo, 
                    Liutprando da Cremona 
                     
                   
                  NICOTINA 
                    (omaggio ad Allen Carr) 
                  opus eximius fosti 
                    fottuta e stronza a un tempo 
                    come dalla gola un grido 
                    soffocasti il posto delle fragole 
                    di quando c'era 
                    quella bimba che ora non sei più 
                  assumi complice di notte 
                    nicotina 
                    in assenza di me 
                    di mattina al posto del tè 
                    determinata a sopravvivere 
                  nostro malgrado 
                  crisi emorroidee 
                    per me invece 
                    sferzano interiora delicate 
                    vivo all'alba senza sigarette 
                    sogni di donne e di tette 
                  troppo grosse senza mosse 
                    diffidente e sospeso 
                    senza tosse manco fosse 
                    malcelata inimicizia 
                    solo candida avarizia 
                    sacrosanto il tuo lavoro 
                    fossi un santo mio tesoro 
                   
                    SPERSI 
                  (not missing your smile - 24-10-2006) 
                  ...siamo lontani...distanti... 
                      ti parlo e non mi senti... 
                  qualsiasi squallido amore 
                    squalificante ardore 
                    al cuore  
                    ti parla direttamente 
                    e alla mente 
                  ti giungono come nuove 
                    laconiche mie notizie 
                  sotto lo stesso cielo proseguiamo 
                    cammini  
                    soli 
                  ma anche prima  
                    a pensarci bene tesoro 
                  vasi incomunicanti 
                    camminanti stanchi 
                    su sentieri antichi 
                  sempiterne paralisi 
                    di gambe, di cuori 
                  immote prosecuzioni. 
                  ...quanto si'bbella  
                      a cavall'e'stu cammello... 
                  hai una nuova pelle ora 
                    io invece le solite vecchie palle  
                     
                   
                  SEMIOTICA 
      (proposte e oggetti di ricerca per seminari accademici à la page) 
                          omaggio a Jean Baudrillard 
  (a due voci) 
                        
                          
                            i modelli generativo-computazionali nella teoria cognitivista  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia del linguaggio  | 
                           
                          
                            l'impatto sociopolitico della genetica molecolare  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia delle mente  | 
                           
                          
                            l'ontogenesi dell'australopiteco afarensis  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia della religione  | 
                           
                          
                            l'ergonomia del tanga brasiliano  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia della storia  | 
                           
                          
                            l'ermeneutica del gusto con riferimento alla nuova spaccatura epistemologica tra "burro e cipolla" e "aglio e olio"  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia della politica  | 
                           
                          
                            la psico-sociometria delle forme di vita universitarie nelle varianti post-umane e sub-umane  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia dell'arte  | 
                           
                          
                            l'uso dei ponti di einstein-rosen per la soluzione ucronica dei problemi interrazziali nelle nuove società post-democratiche in un contesto deriva trans-cibernetica  | 
                              | 
                           
                          
                            |   | 
                            la filosofia della filosofia  | 
                           
                         
                         
                        IL SINDACO 
                        (ciò che deve accadere accade) 
                    il Sindaco del paese di Trallarate 
                      lo han beccato 
                      ieri sera tra le braccia di una Slava 
                      lo han beccato 
                      (c'era un pezzo sul giornale) 
                    Ora è inquisito, c'era con lui anche 
                      l'Assessore allo Sport e Tempo Libero Provinciale  
                      :-( TLP :-( 
                    Li han beccati in un Casino, a Mendrisio 
                      Il giornalista a minimizzare, ma ora 
                    Lui è inquisito 
                    Un attico in centro, una bifamigliare-vista-lago 
                      :-( BFVL :-( 
                    Ora SON FINITI, anche l'Assessore TLP!!  
                    Trent'anni A PUTTANE!! era meglio 
                      che continuavi a fare il dentista, no? 
                    Coglione!  
                      (tua moglie, ti ha raggiunto,  
                      in pubblico, ti ha preso a morsi) 
                    Ieri sera: è sul giornale. Il Sindaco. 
                      
                  Banchigia 
                    butta la cima 
                    cazza la randa 
                    asciuga la rima 
                    rammenda la tenda 
                    immonda 
                    che regge 
                    le sorti contorte 
                    pur giuste 
                    rette dritte 
                    fitte le cose 
                    le case sfitte 
                    sfatti letti 
                    trame di vite rifatte 
                    morte all'alba 
                    e rinate al meriggio 
                    a mezzo fiato 
                    sorvolo pelli aduste 
                    e peli pubici complicati e complici 
                  Fitte trame d'acque lacuali 
  ambiscono sull'orrido 
  a tessere l'ordito 
  che schiude abissi 
  ßlattei abbronzanti nauseabondi 
  a cerchiarti le spalle 
  a cercarti fortuna 
  tra le cosce di un mondo languido 
                    
                  Cattivi al Gusto 
                  una sfera stratoscopica 
uno strato scoposferico 
una scopa sferostatica 
uno sfero statostatico 
una sfera stratoscopica 
uno scopo scoposcopico 
uno strato stratostatico 
uno sfero sferosferico 
                  rime assonanti 
                    davanti a diamanti 
                    al potassio 
                    di dietro a magnetofoni 
                    magnesici 
                    al manganesio 
                  meglio dei manganelli 
                    e dei mangimi dei ricchi 
                    ipocloridrici 
                    e un po’ radioattivi 
                    cattivi al gusto 
                    nocivi 
                    immangiabili 
                    non edibili 
                  decisamente 
                  mente decisa 
                    (claustrale e vagante) 
                    al tutto di una vita 
                    svuotata e iperbarica 
                    
                  Essere coerente 
                    essere coerente e corretto 
non è un difetto 
il rispetto 
costretto  
 è un delitto 
diretto al petto 
                  colpo secco 
                    mondo falso 
                    perfetto all’apetto
 
                    
                  Elaborati lutti 
                    fiotti metonimici 
continui segnali 
tra tristi pensier cascati 
                  inanelli inattesi anelli 
                    in attese celesti 
                  ti vesti 
                    con verdi speranze 
                    di cuori solitari 
                  fra insalate miste 
                    con aragoste aduste 
                    e coriacei crostacei 
                  tuttavia ciò che voglio intanto 
  è pur sempre soltanto 
                    uno spago allo scoglio 
                  e scusate se è poco  
                    ordinatelo al cuoco 
                    
                   
                  Peter Genito. Campano di origine, nasce e si forma a Novara, diplomandosi al liceo classico, ma deve alla città di Vercelli, la sua prima uscita pubblica come slam poet, in un reading che vede le sue letture ottenere un buon successo di pubblico e di critica. Antichista per formazione, i suoi versi hanno il ritmo della battaglia, e sono rivolti allo stomaco, prima che al cuore. Persuaso che la comunicazione è opposta alla conoscenza, affida la diffusione delle sue poesie alla Rete e alle letture pubbliche, con finalità parenetiche e rivoluzionarie, assolutamente politically uncorrect. Professionalmente si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche pubbliche e nelle scuole. Al suo attivo presentazioni di libri, rassegne e reading di poesia, a partire dal ciclo "Italiani e altrove" (Verbania 2003) che lo vede al fianco di autori italiani contemporanei come E. Palandri, E. Albinati, D. Bregola, D. Vanotti, W. Pozzi, fino a "Serate al Margine" (Novara 2007: M. Melotti, F. Squatriti, P. Debicke, L. Pariani, et al.). Sempre nel 2007 conduce il reading di poesia "Lo sguardo" al Jazz Club Crooner di Novara.  Tenta un dottorato di ricerca in  presso l’Università Iulm di Milano, proponendosi con un progetto innovativo sul diritto d’autore, che però non porta a termine, anche a causa della diffidenza del corpo docente nei confronti di una tematica così scottante. Con maggior successo ed entusiasmo fa nel 2003 il direttore "a contratto" della biblioteca di Verbania, coordinando importanti sistemi bibliotecari lombardi, sempre come lavoratore atipico, e con contratti da fame. Dopo cinque anni di onorato servizio come bibliotecario all'Università Statale di Milano, attualmente è direttore della Biblioteca "Marsilio Ficino" a Figline Valdarno (FI).   
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