Le Stanze dei Poeti

Nadia   Cavalera

Fratelli

L'astutica ergocratica

L'incanto

Tu che l' hai votato

T'ho dato la vita

Nota biografica

 

Fratelli
Gli alberi come i minerali i sassi gli animali
sono nostri fratelli in natura dura unica madre pura
da ragazza li scalavo per respirare lontano sul piano
ora li stanno ovunque massacrando in condiviso genocidio
[(: folle inconsapevole suicidio) mi parli di dio ma dov’è finito?]
nascono crescono s’innamorano
si riproducono soffrono invecchiano s’addolorano
e muoiono  per rinnovarsi ancora (: poca aurora in malora s’avvicina la gora)


L’astutica ergocratica
Uomini incerti dai ciechi passi lenti a cercar la salvezza
gagliardi scattanti furbetti globali a precipitar nella monnezza
liberate gl’occhi da prosciuttaggini e salamine
guardate come siamo ridotti  (: genti cretine in pura ebbrezza schifezza):
femmine omologate scosciate dentro sfregiate fuori tutte tirate siliconate
giovani bambini mort’ammazzat’arrotati drogati stuprati
pezzi di ricambio per gl’altolocati
hanno un futuro precario che sgocciolano mese per mese come un rosario
maschi preoccupati solo di vanità superbi interpreti d’un penoso varietà
senza giustizia uguaglianza la libertà dell’economica parità
solo macabro olio di sansa sudditanza della maggioranza
mentre l’aria brucia intorno
insieme al mondo di terra ch’andava preservato
sommo bene per i viventi da lontano congegnato
ai politici politicanti in carta bianca mollato
quest’intorno contorno voila è il godurioso risultato…

..E se oggi sono qui in questa piazza di carta
amici retrivi è per la speranza incartapecorita
che si possa ancora cambiare questa nostra vita
così m’associo anch’io al tormentone di stagione
e  mi candido all’ambita direzione del partito democratico di prossima fondazione
posizione per la verità già da millenni superata
ma per ora nello sfacelo generale sembra la più avanzata
Non va infatti dimenticato che politica e democrazia
hanno nell’origine del nome la loro irreparabile irreparata perversione

Che la polis tanto osannata era la parte alta del greco agglomerato
quello abitato dal ricco potente fannullone già sfruttatore
che da inventore regio simulò la prodigazione e nominale estensione
all’astu laborioso ai suoi frigidi sterili piedi
per potergliela mettere bene in quel cantone
a chi liberamente in pianura per campare
non aveva alcun bisogno della sua intermediazion’imposizione
(: era mercante agricoltore pescatore comunque autosufficiente autonomo lavoratore)

Quanto al demos d’Atene poi è collana di pene altro che crazìa popolare
senza donne schiavi e meteci a governare erano i soliti proci
col codazzo d’un consenso di grande strombazzo imbarazzo
(: la storia è  penna dei vincitori testimoni spergiuri sicuri)
e la rabbia il dolore la sopportazione erano senza locuzione di continuità
per i più di quell’antichità futura ad annichilirsi
nella canzone piramidale attuale con i pochi privilegiati in alto a comandare
(: guai a farglielo notare) e la  maggioranza usata bistrattata sfruttata ad oltranza

La politica democratica amici miei di pazienza rei è stata finora sempre e solo demagogia
favola finta inconsistente fata morgana metropolitana mondana
e chi ci ha veramente creduto non è sopravvissuto (: vedo Gandhi, Martin Luter King… e in Italia un’oscura lunga lista nera…)

Cambierà mai questo cordone di soprusi a più livelli collusi?
Cominciamo dal nome (: che bisogna cambiare i connotati se vogliamo altri risultati)
Come primo passo del mio manifesto regesto propongo in cera pongo
la sostituzione della parola politica con astutica
che sembrerebbe la gestione di cosa astuta ma così non è
anche se lo sarebbe se si potesse veramente attuare
il rovesciamento dell’inique posizioni ereditate
e dare all’astu pratico attivo lavorativo  il primato operativo (: un cono rovesciato meritato)
comunque all’inizio sarà gestione della cosa popolare

Verrà bandita anche la parola  democrazia inflazionata svuotata
troppo stravolta bacata di orrendi tradimenti caricata
specie quando alla cristianità vaticanista associata
(: da spirituale alla Ockham e Marsilio padovano sognavo un partito cristiano-marxista
opposto al conventuale papato affarista e Benjamin approvava)
La nuova parola su cui puntare ma si può concordare è ergocrazia
potere al lavoro, a chi lavora ai laboratores di medievale memoria
e di stratificata oppressione programmata dal padrone
(: il giorno 10 del secondo mese della seconda stagione –metà novembre 1170-
 il primo sciopero inutile riportato a lavacro simulacro mai lavato)

Centro perno dell’astutica ergocratica sarà l’uguaglianza
e per realizzarla non c’è che la danza del lavoro alternato a vari livelli di partecipazione condiviso
senza classi di sorta e conseguente prassi d’astio naturale solo che ci si voglia un po’ pensare
Ma è troppo presto ne convengo in questo arengo e mi accontento
che all’inizio  sia tra  tutti distribuito e ben retribuito
con differenze minimali che esaltino le moltitudini attitudinali
(: la stessa dignità da vivi per marchese e scupatore da morti livellati)
Ne consegue l’abolizione di qualsiasi privilegio ed immunità per chiunque
a cominciare dai parlamentari da rinnovare in toto (: troppo lungo il gioco giogo
mummificato a cielo reato) diventino finalmente commissari al servizio del popolo
con  guadagni agli altri conformati giusto di viaggi e alloggi spesati
(: inevitabile questa condizione cartina di tornasole del loro valore)

Fare l’astutico deve essere vocazione lungimiranza talento missione
responsabile altruismo diennale solidarietà viscerale
inesistenti nelle marionette strafottenti che sfilano oggi in televisione
e pensano solo a leggi ad personam ad familiam familias ai comodacci loro in perfetto coro
per cui sarà vietata anche a ritroso qualsiasi pensione d’oro,
pagamento retribuzione esorbitante il buon senso collettivo
o folle reclutamento di sportivi paraventi per traffici non ancora chiariti
e schiaffo immorale all’indigenza obbligata della massa  depredata

Seguirà oltre il controllo fiscale puntuale il blocco della privatizzazione
la rinnovata risanata statalizzazione
il ripristino del welfare scippato in ciclica altalena antisociale
lo snellimento drastico delle procedure giudiziarie e fiducia per i magistrati fin troppo maltrattati
quindi la qualitativa semplificazione dell’istruzione aiuola vivaio rieducativo fondamentale
per impostare il precario futuro che è risorsa ormai ambientale da salvaguardare
Immediate però le risoluzioni delle emergenze locali con l’affrancamento dalla rete mafiosa
degli  schiavi della sete e dei  rifiuti rifiutati e di tutti gli altri inquinanti accertati

Quanto alle religioni rispetto per tutte le confessioni perseguibili solo se imputabili di mal’azioni
andranno comunque frantumate all’osso
e con questo mi congedo da questo chiostro d’inchiostro colostro
i sogni universalistici  mai sopiti tra i dominanti ancestrali
regali e caste sacerdotali dai sumeri ai più recenti asini perniciosi veri

Palazzo Bentivoglio, Modena, 14 luglio 2007


L’incanto
La campagna compagna sull’aia l’altalena al fico
Tratturi sotto i passi pazzi i sassi la serpe sul pruno aprico
Paciosi silenzi tra odori ombrosi di velluto amico

Poi i secchielli di sale mare salvagenti cappellini
torri tra buche di sabbiarena per noi bambini
La scampagnata all’alba sulla collinetta forosetta
per vedere più lontano sull’acqua qualche barchetta

Ma quando scoprii la montagna fu il vero incanto
E lungo tanto il canto manto e vanto
Scale inerpicate tra finestre pareti porte ravvicinate
Il sobbalzo ad ogni gradino scalino di giardino
Incuneamenti ballatoi archi improvvisi slarghi
E nelle piazzette il belvedere su strapiombi di bosco
Con lo scoiattolo rosso per un tramonto tutto nostro a cielo vicino
(: tu di nuovo bambino) nell’aria fina come la neve d’inverno
sulla nostra casa diamantina Campo di Giove o Cortina

Modena, Palazzo Bentivoglio, 31 gennaio  2007


Tu che l’hai votato
Tu che l’hai votato
guarda il quadro come sfoca asfittico emaciato

prima s’è assicurato l’impunità da ogni reato
con l’ anticostituzionale lodo alfano
(: all’eguaglianza dinnanzi alla legge
non può sottrarsi neppure il capo dello Stato!)
Poi cavalcando l’inflazione a sbafo
per qualche tesoretto privato ogni settore lavorativo ha silurato
e per l’alitalia che sventolava a vanvera di salvare
l’ha in effetti da detti predett’inascoltati ammazzata
nel sangue di 5000 teste al taglio affogata
(altro che i 2150 esuberi contestati)
e al popolo italiano infinocchiato
ha per ora ammollato il carico di due milioni al giorno
e la promessa per il ballo porno del succhiare la torta intorno
che i debiti pregressi li pagheranno i fessi
i pantaloni in coglioni profusi diffusi fusi
gli italiani collus’illusi anche purtroppo i lucidi lunghi musi
ma ci pensi a quanto si poteva fare per il welfare
con quel denaro a noi estirpato?

Ci pensi almeno ora a che cosa hai combinato
tu che l’hai votato?

Palazzo Bentivoglio, Modena 31 luglio 2008


T’ho dato la vita
T’ho dato la vita
uomo
come al sole al mare alle rose alle stelle
all’acqua alle rocce sorelle
Io sono colei che sono
sono la Grande Madre Iside Sofia la Vergine Maria                                          
E tu appestato d’inferiore
invece di diventare altro fiore
così m’hai ripagato:
questa è la mano inchiodata al palo
questo il costato squartato
e questo il mio capo di spine incoronato
questi i piedi neri senza veli
chiavellati al legno di tuo marchio segno
di sanguigno silenzio tumido sbilenco vento lento
Tu uomo
di me sopraffatto fatto
di rancorosa invidia punto
non sapesti dialogar’amare
solo sopprimere violentare
colei che sono stata e colei che sarà

Modena, Palazzo Bentivoglio,  24 novembre  2008



Scheda bio-bibliografica
E’ nata nel Salento, a Galatone il 20 settembre 1950, si è laureata in Filosofia, a Lecce, il 28 febbraio 1974, conseguendo il massimo dei voti, con una tesi su Marx ("Democrazia c socialismo nel giovane Marx"). A 23 anni, dopo una breve ma intensa attività di politica militante, nelle file del PCI, per motivi familiari, si trasferisce prima a Torchiarolo, poi a Brindisi. Dove, negli anni Ottanta, già di ruolo nella scuola, riprende il suo impegno culturale, collaborando fittamente, come pubblicista, al giornale salentino "Quotidiano". Dal 1988 vive e insegna a Modena.
Poeta, saggista, è impegnata anche nel campo prettamente artistico, dove ha realizzato varie opere verbovisive e cataloghi dedicati al Superrrealismo allegorico, definizione della sua personale poetica.
Già fondatrice di Gheminga, la prima rivista esclusivamente letteraria di Brindisi, dal 1990 dirige, col poeta Edoardo Sanguineti, Bollettario, quadrimestrale di scrittura critica, (organo dell’associazione culturale Le avanguardie) .che propugna un concetto nuovo di avanguardia, non elitaria e soprattutto permanente, in un continuo progress .

Pubblicazioni

I palazzi di Brindisi (1986), racconti storici con la presentazione di Marcello Strazzeri;
Amsirutuf:enimma (1988), lavoro verbovisivo con la presentazione di Adriano Spatola;
Vita Novissima (1992), 101 poesie/prose, manifesto del “Superrealismo allegorico”;
Americanata” (1993) 31 poesie in americano con lo pseudonimo di Marie Donna Lancaster;
I prestanomi: uomini senza (1993), lavoro verbovisivo; 
Superrealismo allegorico (1993), 1° catalogo di materia in arte (a cura di Filomena Cascarano),
Ecce Femina (1994), presentazione di Marcello Carlino, 101 poesie in latino, con lo pseudonimo di Annia Aurelia galeria Lumilla Augusta;
Stundaia (1995), raccoglie, in 60 haiku, alcuni lavori giovanili (“Imprespressioni”; “Adriana”; Sospensioni”; “Golphe de Genes”);
Nottilabio (1995), 51 racconti con la presentazione di Giorgio Celli  (finalista , nel 1996, al Premio Feronia);
Superrealismo allegorico (1995, 2° catalogo di materia in arte a cura di Antonia Maria Monteduro),
Brogliasso (1996), presentazione di Giorgio Barberi Squarotti, (finalista al premio “Feronia"  1997 e al premio "Anterem" 1999);
La città della luna (1997), lavoro verbovisivo;  
Superrealismo allegorico (1997), 3° catalogo di materia in arte a cura di Apollonia Fachechi;
Superrealismo allegorico (1999), 4° catalogo di materia in arte a cura di Antonia de Bellis;
Salentudine (Marsilio, Venezia 2004), 103 limerick in dialetto galatonese.
Superrealisticallegoricamente (Fermenti, Roma 2005), poesie e lavori verbo-visivi

E’ presente in numerose antologie


Bio-bibliographical notes
Born in the province of Salento, at Galatone on 20th September 1950, she graduated in Philosophy from Lecce, on 28th February 1974, with high marks alI round and a thesis on Marx ("Democracy and Socialism in the young Marx"). At 23 years of age, after a brief yet intense period of political activism as a member of the Italian Communist Party, she moved first to Torchiarolo, and later to Brindisi for family reasons. It was here, during the 1980s when she had already become a full-time schoolteacher, that she returned to her cultural commitments, working closely with the Salentine paper 'Quotidiano' as a publicist. She has lived and taught in Modena since 1988.
A poet and an essayist, she is also involved in the strictly artistic field to which she has contributed numerous verbal/visual works and catalogues dedicated to 'Allegorical Superrealism', the definition of her own personal poetics. Not only was she the founder of Gheminga, the first exc1usively literary review of Brindisi, since 1990, together with the poet Edoardo Sanguineti, she has edited Bollettari a quarterly review of criticaI writings, as part of the cultural association Le avanguardie) which offers a new concept of the avant-garde: non-elitist and most importantly ongoing, in constant progresso
Publications
\ .
1 palazzi di Bl'indisi (1986), historical tales, introduced by Marcello Strazzeri;
Amsirutufenimma (1988), verbal/visual work presented by Adriano Spatola;
Vita Novissima (1992), 101 poems/prose passages, a manifesto of “Allegorical Superrealism”; Americanata (1993) 31 poems in American English under the pseudonym ofMarie Donna Lancaster;
1 prestanomi: uomini senza (1993), verbal/visual work;
Superrealismo allegorico (1993), 1st catalogue of the style (edited by Filomena Cascarano),
Ecce Femina (1994), presented by Marcello Carlino, 101 poems in Latin, under the pseudonym of Annia Aurelia Galeria Lumilla Augusta;
Stundaia (1995), a collection ofa number ofher early works in 60 haiku, ('Imprespressioni', 'Adriana', 'Sospensioni', 'Golphe de Genes ');
Nottilabio (1995), 51 short stories presented by Giorgio Celli (1996 finalist at the Premio Feronia); Superrealismo allegorico (1995, 2nd catalogue ofthe style (edited by Antonia Maria Monteduro), Brogliasso (1996), presented by Giorgio Barberi Squarotti, (1997 finalist at the Premio Feronia and at the 1999 Premio Anterem);
La città della luna (1997), verbal/visual work;
Superrealismo allegorico (1997), 3rd catalogue ofthe style (edited by Apollonia Fachechi); Superrealismo allegorico (1999), 4th catalogue ofthe style (edited by Antonia de Bellis); Salentudine (Marsilio, Venezia 2004), 103 limericks in Galatonian dialect. Superrealisticallegoricamente (Fermenti, Roma 2005), poems and verbal/visual works
She has also featured in numerous anthologies.

 

 
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