PROFILO COMPOSITORI, AUTORI

Henri Duparc (Parigi, 1848 - Mont-de-Marsan, Landes, 1933) vai agli altri compositori

Allievo di C. Frank, dal 1869 compì sistematici viaggi in Germania, specie per assistere alle rappresentazioni wagneriane. Fu, nel 1872, uno dei fondatori della Société Nationale de Musique e, nel 1878, il promotore dei Concerts de Musique Moderne , sostenendo così un ruolo importante per la cultura musicale francese nell'ultimo quarto del XIX secolo. Dal 1885 fino alla morte, a causa di gravi disturbi di origine nervosa, rimase praticamente inattivo, lavorando solo all'orchestrazione di alcune sue Liriche, distruggendo ampia parte della sua produzione in virtù di una autocritica di inflessibile severità e di responsabilità estrema, e mettendo in discussione la stessa legittimità del comporre.
Duparc seppe creare un linguaggio alternativo a quello sentimentale della Romance in voga nei salotti borghesi parigini realizzando una sintesi tra gli accenti drammatici ispirati al romanticismo tedesco e un gusto melodico e armonico di eleganza e sensibilità tutta francese.

Romance de Mignon, per soprano e pianoforte; opera eseguita a Milano alla Palazzina Liberty il 16 novembre 1995
Egli compose la prima delle 17 Melodie che ci sono rimaste nel 1868: è la Romance de Mignon , su testo di Goethe adattato da V. Wilder, subito pubblicata nel 1869 come terzo numero nella raccolta delle 5 Melodie op. 2 . Le Liriche di Duparc si presentano come veri poemi sinfonici con voce, dove la densità della scrittura pianistica, dalle caratteristiche orchestrali, non contesta la supremazia dichiarata della linea vocale. Nonostante ciò, l'atmosfera espressiva di ogni Lirica è determinata dalla complementarità di canto e pianoforte, il quale definisce ogni accompagnamento in modo da creare un ambiente drammatico in cui si sviluppano le ampie arcate melodiche della linea vocale. Gli accompagnamenti sono connotati in modo tradizionale: arpeggi, tremoli o accordi ribattuti (tipologia, quest'ultima, della scrittura pianistica nella Romance de Mignon ) generano, però, una polifonia interna che provoca il distacco di incisi secondari emotivamente pregnanti. La ricca e raffinata armonia non cerca sperimentazioni, restando saldamente ancorata nell'ambito della tonalità, ma, assieme alle eleganti modulazioni, di straordinaria sensibilità, prelude alle atmosfere espressive di Fauré e Debussy, di Ravel e Poulenc. Duparc preannuncia persino la stessa posizione estetica impressionista in uno scritto dove sostiene che il compositore, attraverso la musica, non deve esprimere impressioni personali ma l'emozione causata da queste impressioni.


 

 
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