PROFILO COMPOSITORI, AUTORI

Zoltán Kodály (1882-1967) vai agli altri compositori

Sonata, op. 8 (1915), per violoncello solo: opera eseguita a Milano alla Palazzina Liberty il 7 novembre 1996
La Sonata op. 8 di Kodály si colloca al centro di un’intensa attività cameristica del compositore ungherese, apertasi nel 1909 con il Quartetto n. 1 e chiusasi nel ‘20 con la Serenata per due violini e viola; allo stesso periodo risalgono anche due altre sue pagine nelle quali è impegnato il violoncello: la Sonata op. 4, con il pianoforte, e l’op. 7, con il violino. Articolata nei tre tempi tradizionali, ovvero con quello lento al centro, la pagina di Kodály si guadagnò subito gli elogi di Bartók, che oltre a coglierne la diversità dalle Suites di Reger di chiara ascendenza bachiana - da Bartók stesso definita, peraltro, “sbiadita”- ne mette in luce l’importanza pionieristica sia per il linguaggio sia per la strumentalità, soprattutto nell’ultimo tempo: un Allegro molto in 2/4 dal virtuosismo “abbagliante”. Degna e ardua conclusione di una composizione nella quale è sempre Bartók a cogliere “sorprendenti effetti vocali” in riferimento, evidentemente, al bell’Adagio centrale in 6/8 il cui respiro melodico va eseguito “con grande espressione”.

 


 

 
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