PROFILO COMPOSITORI, AUTORI

Camillo Togni (1922-1993) vai agli altri compositori

Camillo Togni ha studiato composizione con F. Margola e A. Casella, pianoforte con Casella, G. Anfossi e A. Benedetti Michelangeli. Ha compiuto gli studi classici e si è laureato in filosofia presso l'università di Pavia nel 1948. Ha approfondito in seguito la sua formazione   musicale ai corsi estivi di Darmstadt ed è stato tra i primi compositori italiani ad adottare con rigore la tecnica dodecafonica sin dal 1942, seguendo la via tracciata da Schoenberg. Tra i suoi lavori si ricordano quelli su testo di Trakl ( Helian, cinque Lieder per soprano e pianoforte, 1955, trascritti per orchestra da camera nel 1961; Gesang zur Nacht, 1966), su testo di C. d'Orléans (Rondeaux per dieci, Préludes et rondeaux, 1964), Aubade per 6 strumenti (1965), Some Other Where per orchestra (1977), le opere Blaubart (1972/1977) e Barrabas (1981/1985) entrambe su testo di Trakl, Du bleicher Geselle per gruppo da camera (1989), i Capricci per pianoforte, ecc.

Per Maila (per flauto e pianoforte); Aforisma (per pianoforte);VI capriccio (per pianoforte): opere eseguite alla Palazzina Liberty a Milano il 19 ottobre 1995

Appartengono all'ultimo decennio queste brevi pagine, scritte con essenzialità ed intensità esemplari. Un incedere Lento e calmo caratterizza Per Maila : pare di tornare al clima di talune opere giovanili del compositore, sebbene le lacerazioni dell'atonalismo vengano ricomposte in infinita dolcezza. In effetti, la dodecafonia riapre singolarmente le porte ad una tonalità allargata (un fluttuante do minore), rivisitata in chiave di tenero Wiegenlied . La stessa forma, tripartita, si riappropria della tradizione.
Sulla linea decisamente e autenticamente dodecafonica sono invece i due pezzi pianistici, nei quali la serie determina tutti i parametri: altezze, sovrapposizioni dei suoni, forma degli intervalli, infine l'impianto formale. Aforisma sono venti secondi di musica che elaborano materiali dell'opera teatrale Barrrabas; il VI Capriccio (ancora un aforisma, questa volta sul nome di Sylvano Bussotti, per il suo sessantesimo compleanno) è un breve pezzo basato su la e si bemolle, i cosiddetti "suoni emblematici" ricavabili dal nome e dal cognome del destinatario. La loro trasposizione per toni interi, sulla scala esacordale, struttura una serie coincidente con l'indifferenziato della scala cromatica: accattivante premessa per il variazionismo assoluto del nostro autore.

 

 
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