PROFILO COMPOSITORI, AUTORI

Hugo Wolf (Windischgrätz, 1860 - Vienna, 1903) vai agli altri compositori

Il biennio 1888-89 è particolarmente fecondo per Wolf: vedono infatti la luce 116 Lieder (più della metà dei suoi lavori oggi noti), 51 dei quali costituiscono il volume intitolato Gedichte von Goethe für eine Singstimme und Klavier von Hugo Wolf (Poesie di Goethe per canto e pianoforte di Hugo Wolf), la cui pubblicazione viene curata direttamente dal compositore già nel 1889 presso la piccola casa editrice Lacom di Vienna.

Goethe-Lieder: n. 5 Mignon I: "Heiß mich nicht reden"; n. 6 Mignon II: " Nur wer die Sehnsucht Kennt"; n. 7 Mignon III : "So laßt mich scheinen"; n. 9 Mignon IV: "Kennst du das Land" per soprano e pianoforte: opera eseguita a Milano alla Palazzina Liberty il 16 novembre 1995
I primi 10 Goethe-Lieder sono estratti dal Wilhelm Meister ; più specificamente i Lieder der Mignon , scritti tra il 17 e il 22 dicembre 1888, sono i numeri 5, 6, 7 e 9 della raccolta. Parlando con gli amici Wolf insisteva sempre sul fatto che nella sua musica sui testi del Wilhelm Meister si dovevano rispecchiare i diversi caratteri dei   personaggi: bisogna riconoscere che la complessità psicologica della figura di Mignon, profondamente scandagliata da Goethe, si sposa in una ideale affinità con il carattere introverso del musicista che, con essi, realizza quattro dei suoi Lieder più straordinari.Il loro impianto formale è   mutuato dai testi poetici; la linea melodica vocale si articola in rapporto alla struttura armonica sviluppata dal pianoforte, in modo tale che abbiamo una quasi totale soppressione degli ampi archi melodici talora presenti nella scrittura pianistica, a favore di una frammentazione continua che si riflette anche nella costruzione intervallare e che ne accresce la duttilità espressiva. È quasi superfluo aggiungere che il canto e il pianoforte interagiscono continuamente, incontrandosi e completandosi a vicenda in un contesto di totale equilibrio.
Nel Mignon I (Heiß mich nicht reden) ammiriamo una canzone tripartita (A-B-A) di perfetta struttura formale   con peculiari simmetrie interne, e la ricerca di un raffinato sviluppo armonico in opposizione alla staticità della linea melodica vocale frequentemente basata su note ribattute.
Nel Mignon II (Nur wer die Sehnsucht kennt) il cromatismo esasperato e l'uso continuo dell'accordo di quinta aumentata senza risoluzione vanificano le funzioni armoniche tradizionali e la stessa tonalità.
Nel Mignon III (So laßt mich scheinen) uno stilizzato ritmo di danza richiama misteriosamente la presenza dei paesaggi mediterranei spesso evocati da Mignon; ma questo ritmo è un ostinato che innerva tutto il Lied, quasi che il ricordo e la nostalgia siano una ossessione per Mignon fino al termine della sua vita.
Nel grande Mignon IV (Kennst du das Land) la straordinaria mobilità espressiva presente all'interno di ogni singola sezione del Lied rende possibile l'aderenza totale della musica alla varietà degli stati d'animo espressi dal testo, aderenza accresciuta da un copioso uso di didascalie per meglio specificare l'urgenza espressiva delle singole situazioni e il lacerante dolore provocato dalla nostalgia per la lontananza dal paese natio? Noteremo anche che, in corrispondenza delle parole Kennst du es woh? (lo conosci tu dunque?) l'ansia di Mignon si riflette in una pulsazione irregolare degli accordi che vanifica le leggi stesse della battuta, per culminare nell'invocazione appassionata presente negli ultimi due versi di ogni strofa.


 

 
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